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Esperienze missionarie dei cappuccini marchigiani nel mondo

Esperienze missionarie dei cappuccini marchigiani nel mondo

“Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo ad ogni creatura”

Mc16,15

Questo comandamento di Gesù non lascia dubbi: la Chiesa è missionaria per volontà di Colui che l’ha fondata.
Gesù stesso si è fatto modello, essendo il primo missionario da quando è disceso dal cielo per annunciare e rendere presente il Regno. Chiunque ha incontrato Gesù o si è messo alla sa scuola ha sentito la forza di una spinta interiore ad andare e predicare la salvezza in ogni angolo della terra.
Così gli Apostoli dopo la Pentecoste; così San Paolo che esclamava: “La Carità di Cristo ci sospinge” (2Cor 5,14); così San Francesco d’Assisi, che darà inizio ad una esperienza di vita fraterna che porterà lontano i suoi figli, molti dei quali saranno battezzati con il martirio in terre di missione.
Anche la riforma cappuccina, dal suo inizio fino ai nostri giorni, ha scritto pagine gloriose di storia missionaria. La Provincia Picena, in primis, ha una luminosa eredità da rendere nota alla Chiesa intera, a quella delle Marche in particolare e agli stessi frati della Provincia.
La nostra missione di oggi vuole raccogliere questa eredità, ripercorrendo i sentieri dell’annuncio in quattro direzioni: Tibet, Brasile, Etiopia e Benin.

In quest’ultime, Etiopia e Benin appunto, la nostra presenza è ancora forte e costante. Annunciare la bellezza della vita e del Vangelo non può prescindere da un aiuto concreto a chi, ancora oggi, lotta per sopravvivere, perché un cristiano non può sentirsi in coscienza a posto finché nel mondo c’è un uomo che muore di fame.

I missionari in Etiopia